Tra gli innumerevoli canali tuttora al di sotto del centro storico è stato riaperto quello di Reno ambientando la ricostruzione alla fine del XVIII secolo, con scene di vita vissuta dal forte impatto emozionale, soprattutto nel trafficatissimo Porto Canale; lungo il corso del canale si affacciano case dall’architettura tipica dell’epoca ed un opificio con un filatoio per la seta in movimento tramite la forza idraulica, concludendo al visita con una gita verso la prima chiusa della Bova con paratie mobili. L’accurata ricerca storica è stata seguita con la consueta competenza dall’Arch. Carlo De Angelis come responsabile scientifico del progetto.

NAVIGA SULLE ANTICHE VIE D’ACQUA DI BOLOGNA

Il Porto Canale, il cui unico edificio sopravvissuto è oggi la Salara, si presenta all’apice del suo sviluppo con tutti gli altri al loro posto, come la Dogana.

L’interno del filatoio per la seta è stato modellato sulla base di reali ricostruzioni museali in scala 1:1 aggiungendo il movimento degli apparati e la presenza degli operai, anche bambini.

La vita quotidiana del canale è rappresentata dall’umanità, anche un po’ malfamata, dell’osteria storicamente accertata sul posto e visitabile all’interno.

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